Newsletter
Benvenuti al primo numero della newsletter del progetto Life URCA Pro Emys, dedicato alla conservazione della testuggine palustre europea Emys orbicularis. Attraverso questa newsletter, vi terremo aggiornati sui progressi del progetto e vi forniremo approfondimenti su vari aspetti legati alla protezione di questa specie preziosa e minacciata. Emys orbicularis è un simbolo degli ecosistemi acquatici italiani e il nostro impegno è rivolto alla sua tutela e alla preservazione dei suoi habitat naturali. Unitevi a noi in questo viaggio per garantire un futuro sostenibile a questa straordinaria specie.

Il progetto life URCA Pro Emys
Lo stato di conservazione
Il progetto life Urca Proemys
Per proteggere la testuggine palustre autoctona Emys orbicularis, la cui presenza sul nostro territorio è in forte declino, è in corso il progetto LIFE URCA PROEMYS, cofinanziato dallo strumento finanziario Life dell’Unione europea, il cui obiettivo è quello di migliorare lo stato di conservazione in Italia e in Slovenia di questa specie in pericolo, attraverso un programma a lungo termine che prevede diversi interventi, tra i quali, il contenimento delle specie.
esotiche invasive.
www.urcaproemys.eu
Il progetto ha già raggiunto notevoli risultati:
È stato elaborato un Piano d gestione integrato, in Italia e Slovenia, della testuggine palustre Europea Emys orbicularis.
Il Piano, che sarà adottato dai Siti Natura 2000 coinvolti nel Progetto, è finalizzato a migliorare lo stato di conservazione, mantenendo la diversità genetica delle popolazioni esistenti e promuovendo un modello di gestione transfrontaliera per la specie.
È stato svolto un monitoraggio ex ante in tutte le aree selezionate, con il supporto dei volontari locali e del personale tecnico delle divere aree.
Prima di iniziare le attività sul campo, il personale dell’Università di Pisa ha fornito tutte le informazioni utili per poter procedere al monitoraggio e alla marcatura degli esemplari
In 51 siti Natura 2000 esaminati (Italia + Slovenia) sono stati catturati e osservati 1.183 diversi individui di Emys orbicularis. Sono anche stati osservati e monitorati più di 1000 individui appartenenti a specie di testuggini alloctone.
è stato creato un nuovo stagno in Italia a Villanova d’Albenga e in Ligura ed è stato ripristinato l’habitat in 3 diversi stagni in Slovenia.
È stato estratto DNA genomico totale con solventi organici da campioni di sangue di 140 individui provenienti da cinque centri di allevamento con l’obiettivo di confrontare i profili genetici degli individui in cattività con quelli degli animali selvatici, al fine di assegnarli alle popolazioni naturali più affini dal punto di vista genetico.
E. orbicularis è una specie protetta, inclusa negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE, e il suo commercio è proibito dalla Convenzione di Berna del 1979. Secondo il più recente rapporto disponibile per l’Italia, (Art. 17 della Direttiva Habitat report 2013-2018) E. orbicularis presenta uno stato di conservazione sfavorevole inadeguato o cattivo (U1 e U2, per Slovenia e Italia, rispettivamente) nelle principali aree biogeografiche in cui è presente, ed in particolare nell’aree di pertinenza del presente progetto (area biogeografica “continentale” e “mediterranea”) con popolazioni considerate in “diminuzione”.
Questo è in linea col fatto che nell’ultimo secolo la specie ha affrontato un drastico declino dovuto all’estensivo prosciugamento e bonifica delle aree umide.
Sono stati liberate 10 piccole Emys nell’area Lerrone-Valloni, che sono state riprodotte al centro Emys di Albenga e 40 in un’aera del Parco del Po, provenienti dal centro Emys Piemonte.
33 testuggini aliene del genere Trachemys sono state catturate in Italia e liberate e affidate ai centri di raccolta; 13 specie aliene sono state catturate in Slovenia e sono state soppresse.
Per quanto rigurarda le attività di comunicazione e sensibilizzazione, sono stati organizzati molti eventi divulgativi, rivolti a grande pubblico e a diversi stakeholder; è stato realizzato il sito del progetto www.urcaproemys.eu, sono stati prodotti e distribuiti a tutte le aree coinvolte dei pannelli informativi e il leaflet informativo; infine, è stato realizzato un video in motion graphic sugli obiettivi del progetto.
Approfondimento: la genetica di conservazione
La genetica della conservazione è un campo multidisciplinare che combina principi di genetica, ecologia e biologia evolutiva per permettere la gestione e la conservazione delle specie in via di estinzione.
Si concentra sulla comprensione della struttura genetica di popolazione e sui pattern filogeografici delle specie minacciate, sulla stima della diversità e delle relazioni all’interno e tra le popolazioni, nonché sullo studio delle dinamiche di popolazione e del loro stato di salute basandosi su dati genetici.
La valutazione della diversità genetica delle popolazioni naturali è un passaggio fondamentale.
Questa fornisce infatti informazioni sul flusso genico storico e attuale (migrazione di individui tra diverse popolazioni naturali), sulla dimensione effettiva delle popolazioni e sul loro potenziale di adattamento in risposta ai cambiamenti ambientali.
Diversi marcatori molecolari, come il DNA mitocondriale e i microsatelliti (STR), sono comunemente utilizzati per quantificare la diversità genetica. Questi marcatori ci consentono di stimare la variazione genetica all’interno e tra le popolazioni, identificare popolazioni uniche o geneticamente distinte e determinare la salute genetica complessiva di una specie.
La struttura di popolazione si riferisce alla composizione di una popolazione in termini di numero di individui, età, sesso, sistemi di accoppiamento, pressioni selettive, parentela e suddivisione in demi geneticamente distinti. Analizzando i dati genetici, si possono dedurre parametri fondamentali per identificare popolazioni geneticamente uniche, da gestire separatamente con adeguate strategie di conservazione. Mantenere la struttura naturale della popolazione è cruciale per due ragioni principali: preservare la diversità genetica, che aumenta la capacità di adattamento e sopravvivenza di una specie, e proteggere gli adattamenti specifici a condizioni ambientali locali. Evitare la mescolanza tra unità geneticamente distinte previene la perdita di adattamenti locali e la produzione di discendenti maladattati, proteggendo così la resilienza complessiva della specie. Per questo, è essenziale determinare l’appartenenza genetica degli individui tramite test di assegnazione genotipica, per garantire che vengano associati alle popolazioni naturali a loro più affini.